...e sono già 3 anni.
Venerdì.. cena, musica e compagni dell'università.. O forse sarebbe meglio dire, a questo punto del viaggio, AMICI dell'università.E' stata davvero una bella serata. Tre anni fa mi immatricolavo all'anno accademico 2003/2004.. L'itinerario a livello di studio, è stato abbastanza chiaro fin da subito, quello affettivo, come al solito, no..Ancora una volta, capisco quanto il concetto di viaggio non sia tanto legato al modo e al mezzo di trasporto che utilizzi per effettuarlo e neanche al luogo dove vai. Sono le persone che fanno la differenza, che determinano le variabili , le cicostanze, le situazioni, che ti portano a delle scelte, a dei cambiamenti.Durante questi tre anni, ho conosciuto persone decisamente diverse tra loro, ognuna delle quali mi ha lasciato qualcosa, di positivo o negativo, s'intende, ma sicuramente mi ha arricchito come persona e come esperienze. Dalla mia parte ho fatto conoscere me stessa, sempre, sebbene nella mia soprattutto iniziale riservatezza. Le ho rese parte della mia vita, dei miei interessi, abbiamo messo in comune tante emozioni..Ho dovuto, necessariamente, ma anche per mia volontà, condividere gioie e purtroppo molti dolori, riscoprendo in persone così esterne alla mia vita: amicizia, comprensione, conforto.. e anche divertimento, simpatia, liti.. (adesso così esterne non lo sono più..)Ora, mi ritrovo a pensare a questa serata, che potrebbe essere una delle tante tappe di questo viaggio.. oppure un punto di arrivo. Una meta ormai raggiunta. A rifletterci è disorientante...Ma proprio perchè credo che il viaggio dipenda da queste persone che, in un modo o nell'altro, sono state con me, penso che non si possa, in questo senso, poterlo considerare terminato, o almeno, spero non lo sia.. La meta in questi casi.. non si raggiunge mai.Quindi, arrivederci... ... ... amici.
Paese che vai...usanze che trovi!Part five---> Oceania
Dopo una doverosa interruzione per i Campioni del Mondo, ecco l'ultima parte delle curiosità sui vari continenti..
AUSTRALIA-al pub, ognuno paga un giro di drink, rifiutarsi di pagare il proprio o di bere è offensivo: uscire in cinque significa bere un bel po'! Uscire in dieci significa stare un bel po' male ;)-al barbecue: mai servirsi due volte perchè raramente le vivande vengono offerte in grande quantità. Robert Treborlang nel suo libro How to survive in Australia scrive: " Le padrone di casa australiane, nel tentativo di essere sofisticate, spendono molta energia nel cercare di presentare a tavola l'esatto numero di porzioni. Se hanno sei ospiti, cucineranno sei bistecche, sei patate e sei mezzi pomodori."-sono molto rigidi per quanto riguarda il codice stradale: mai guidare dopo aver bevuto alcolici. Uno 0.5% di alcol nel sangue può anche determinare il ritiro della patente.-non bisogna mai guardare un aborigeno negli occhi, ma toccarlo se gli si rivolge la parola. Il contatto fisico è comune, mentre lo sguardo diretto viene evitato come segno di rispetto per la natura interiore dell'altra persona..TONGA-mai aprire l'ombrello se piove: qui serve per ripararsi dal sole. Quando piove tutti escono di casa per bagnarsi e godere la frescura.
...che viaggio!!
PALERMO...
NAPOLI...
ROMA...poporopopopopo
PISA... NOI DI TORINO...(ci sono io a destra :D!!!) Tutti con loro a BERLINO...
Viaggio a Berlino
..ho ancora la pelle d'oca e cercare di scrivere l'emozione di una vittoria del genere è davvero difficile.
Ma è troppo importante e doveroso raccontare un viaggio tanto strano, difficile, imprevedibile, meraviglioso e.. vincente!
Un sacco di persone davanti a quello schermo.. 1a0 per la Francia, non è possibile! 1a1, ce la possiamo ancora fare, dobbiamo crederci fino in fondo.
Che brividi ai supplementari e poi, i calci di rigore.
La compostezza glaciale di Cannavaro trasmetteva il silenzio, il dubbio, la paura, l'emozione di quei tiri...Pirlo,Wiltord,Materazzi,Tezeguet...ssscchh, silenzio, non è ancora detto... DeRossiAbidalDelPieroSagnolGrosso...CAMPIONI DEL MONDO!!
Ancora nello scriverlo è incredibile e da quel momento non si capiva più nulla.. l'attesa della coppa, la corsa a prendere la bandiera tenuta a casa per scaramanzia, in macchina, tutti a Torino, tutti nel cuore del caos, la radio che trasmetteva le repliche dei goal a tutto volume, le bandiere, il clacson e la gente... Torino, il centro, le corse, la voce ormai inesistente, i salti interminabili perchè "chi non salta un francese è.. è .." e con me, con i miei amici, con Torino, anche Roma, Napoli, Palermo, Firenze... Berlino.. tutti gli italiani.
Quel popolo che non ha spina dorsale, dei mollaccioni..
Senza gesti ecclatanti, sorvolando le critiche, la nostra risposta a tali affermazioni l'abbiamo data..
Ora sì che possiamo urlare, gioire, milioni di persone ... tutte della stessa squadra, tutte per un solo motivo..
Che bello poterlo ricordare, che bello poterlo sentire da chi già ventiquattro anni fa l'ha vissuto, che bello poterlo vivere personalmente per la prima volta..
Tutta l'italianità si è manifestata su quel palco e tra quelle persone, siamo troppo simpatici, folcloristici, caldi, vivaci, indisciplinati, amati italiani.. fieri di esserlo.
E allora, tedeschi, francesi.. mangiatevi sta pizza!